Separare le ceneri di cremazione per conservarne una parte in un luogo significativo per la storia del defunto.
La Congregazione per la Dottrina della Fede ha risposto (con il Foglio di Udienza con il Santo Padre – 9 dicembre 2023) a due quesiti posti dall’Arcivescovo di Bologna, Matteo Maria Zuppi, relativi alla conservazione delle ceneri dei defunti, sottoposti a cremazione.
In particolare, il primo quesito riguardava la possibilità di predisporre un luogo sacro, definito e permanente, per l’accumulo commisto e la conservazione delle ceneri dei battezzati defunti, indicando per ciascuno i dati anagrafici per non disperdere la memoria nominale.
La risposta della Congregazione è stata affermativa. Il documento ricorda che l’Istruzione “Ad resurgendum cum Christo” del 2016 afferma che le ceneri devono essere conservate in un luogo sacro, e che questa normativa conserva tutta la sua validità.
La risposta al secondo quesito riguardava la possibilità di concedere a una famiglia di separare le ceneri di un familiare e di conservarne una parte in un luogo significativo per la storia del defunto.
In questo caso, la risposta è stata più articolata. La Congregazione ha ricordato che la fede cristiana insegna che risusciteremo con la stessa identità corporea che è materiale, anche se quella materia sarà trasfigurata.
Tuttavia, questa trasformazione non implica il recupero delle identiche particelle di materia che formavano il corpo dell’essere umano. Perciò il corpo del risorto non necessariamente sarà costituito dagli stessi elementi che aveva prima di morire.
Non essendo una semplice rivivificazione del cadavere, la risurrezione può avvenire anche se il corpo è stato totalmente distrutto o disperso.
Per queste ragioni, la Congregazione ha affermato che l’autorità ecclesiastica, nel rispetto delle vigenti norme civili, può prendere in considerazione e valutare la richiesta da parte di una famiglia di conservare debitamente una minima parte delle ceneri di un loro congiunto in un luogo significativo per la storia del defunto.
Questa risposta rappresenta un passo importante nel tentativo della Chiesa di rispondere alle esigenze delle famiglie che scelgono di cremare i propri cari.
Da un lato, la Chiesa ribadisce la sua posizione tradizionale, secondo la quale le ceneri dei defunti devono essere conservate in un luogo sacro.
Dall’altro lato, la Chiesa riconosce la possibilità di conservare una parte delle ceneri in un luogo significativo per la storia del defunto, purché ciò non sia contrario alla fede cristiana.
Questa risposta è stata accolta con favore da molte famiglie che desiderano onorare la memoria dei propri cari in un modo che sia sia rispettoso della loro fede che delle loro tradizioni.