Dopo anni di controverse discussioni sul tema della bioetica scandite da storie di sofferenza e grande forza, come quella di Piergiorgio Welby ed Eluana Englaro, in Italia non esiste ancora una legge che regolamenta Il diritto e la libertà di eutanasia.
Il problema all’autodeterminazione del fine vita in Italia non è stato mai risolto e la tortuosa strada verso la creazione di una legge ha subito numerosi stop tanto che per il momento esiste solo una proposta di legge, di iniziativa popolare, chiamata Rifiuto di trattamenti sanitari e liceità dell’eutanasia ma che purtroppo giace in parlamento poco considerata.
Cos’è Il Testamento Biologico
Il testamento Biologico o dichiarazione anticipata di volontà sui trattamenti sanitari è un documento in cui indicare a quali terapie ricorrere e soprattutto quali trattamenti rifiutare, in caso di grave incidente o malattia terminale, quando si è incapaci di comunicare espressamente e direttamente il proprio volere.
Il testamento biologico è quindi, uno strumento, sia per i medici che per la famiglia, di supporto alle decisioni terapeutiche per il paziente, in accordo con la sua volontà, un’estensione del diritto al consenso informato, per cui si può dichiarare anticipatamente di voler rifiutare determinati trattamenti terapeutici.
La dichiarazione anticipata di volontà è stata introdotta in molti paesi del mondo, grazie all’impegno politico che ha prodotto una legge, come recentemente accaduto in Francia oppure grazie ad alcune sentenze, come nel caso degli Stati Uniti dove nel 1976 è stato approvato il Natural Death Act verdetto della Corte Suprema del New Jersey, che autorizzò i medici ad interrompere le terapie di sostentamento vitale su una ragazza di 22 anni (caso Quinlan) ricoverata in “stato vegetativo persistente” . Una sentenza che gettò le basi per costituire ulteriori pronunciamenti negli altri Stati fino ad arrivare nel 1991 alla legge federale Patient self determination.
In Italia non esistendo una legge specifica sul testamento biologico, la formalizzazione per un cittadino italiano della propria espressione di volontà riguardo ai trattamenti sanitari che desidera accettare o rifiutare può variare da caso a caso. Tuttavia gli articoli 13 e 32 della Carta Costituzionale conferiscono ad ogni individuo piena e libera facoltà di decidere a quali trattamenti sanitari sottoporsi a conferma del diritto alla dignità umana.
Malgrado ciò in attesa di una legge che regoli la materia è in atto, in molti comuni italiani (qui la lista), la raccolta della dichiarazione anticipata di trattamento per i cittadini residenti nel territorio interessato.
I moduli di dichiarazione di volontà anticipata per i trattamenti Sanitari invece sono disponibili online su molti siti di associazioni promotrici dell’autodeterminazione del fine vita.