Con un mezzo foglietto di carta spiegazzato Luigi Pirandello diede disposizioni sulle sue volontà post-mortem scrivendo:
« Sia lasciata passare in silenzio la mia morte. Agli amici, ai nemici preghiera non che di parlarne sui giornali, ma di non farne pur cenno. Né annunzi né partecipazioni. Morto, non mi si vesta. Mi s’avvolga, nudo, in un lenzuolo. E niente fiori sul letto e nessun cero acceso. Carro d’infima classe, quello dei poveri. Nudo. E nessuno m’accompagni, né parenti, né amici. Il carro, il cavallo, il cocchiere e basta. Bruciatemi. E il mio corpo appena arso, sia lasciato disperdere; perché niente, neppure la cenere, vorrei avanzasse di me. Ma se questo non si può fare sia l’urna cineraria portata in Sicilia e murata in qualche rozza pietra nella campagna di Girgenti, dove nacqui.»
Lo scrittore siciliano è uno dei tanti nomi illustri che scelse in vita di essere cremato seppure le sue volontà vennero rispettate in parte e solo dopo anni di peripezie, avventure e traversie, degne di un suo racconto, che videro le sue spoglie finire prima al cimitero del Verano per ben undici anni e solo a guerra finita e con grande difficoltà arrivare nella suo paese natale Girgenti.
Altro personaggio noto che scelse la cremazione fu Elsa Morante, per lei, addirittura venne aperta un’indagine perchè Carlo Cecchi, grande amico e uno degli eredi della scrittrice, rivelò di aver affidato le spoglie della Morante al mare di Procida, per rispettare le sue volontà, ma all’epoca lo spargimento era illegale e dunque il regista dovette fare i conti con la magistratura.
Ma oltre queste storie, decisamente travagliate, la cremazione è stata scelta e attuata senza grandi problematiche da un grande numero di i personaggi illustri anche del mondo dello spettacolo: Pino Daniele, Lucio Battisti, Claudio Villa, Walter Chiari, Silvana Mangano, Enzo Tortora, Lina Volonghi, Mia Martini, Fabrizio De Andre’, Moana e Helenio Herrera . E ancora lo stilista Gianni Versace e il regista teatrale Giorgio Strehler. Nell’elenco figura anche Rita Levi-Montalcini e il padre italiano della psicanalisi, Cesare Musatti, che ha così seguito le orme del maestro Sigmund Freud la cui salma fu cremata e deposta presso il cimitero ebraico di Golders Green, a Londra, in un’ urna molto particolare, in quanto si tratta di una antica anfora greca, risalente al terzo secolo avanti Cristo .
Anche Antonio Gramsci venne cremato, e alle sue ceneri deposte nel cimitero dei protestanti di Roma è dedicata la poesia più celebre di Pier Paolo Pasolini. Nel dopoguerra, anche Dino Buzzati scelse di non venire inumato, e così il regista Luchino Visconti.
Tanti personaggi noti e importanti che si vanno ad aggiungere alle tante persone che ogni giorno scelgono la cremazione che, al di là della fede religiosa, preferiscono la libertà al loculo, rifiutando il sepolcro istituzionale e il moderno freddo dei cimiteri, ingombranti condominii per cari estinti.