Marie de Hennezel, La morte amica. Lezioni di vita da chi sta per morire, Biblioteca Universale Rizzoli, 1998
«Come morire? Se c’è una risposta, sono poche le testimonianze capaci di ispirarla con la forza di questa» François Mitterrand.
Nella nostra epoca l’idea della morte è spesso rimossa e allontanata come un tabù. Ma è davvero soltanto un evento assurdo, angoscioso, privo di senso? Questo libro è la cronaca di lunghe ore passate in un reparto di cure palliative accanto a malati terminali, un tempo particolarissimo in cui è ancora possibile dare una svolta alla propria vita e confrontarsi con gli altri in modo diverso.
Attraverso i casi di vecchi, adulti, giovani e bambini, credenti e non credenti, accomunati da un’unica sorte di sofferenza, ma aiutati a porsi le domande essenziali e a guardare in faccia il loro destino, ci viene offerta una testimonianza eccezionale di amore per la vita. Morire si rivela così un’occasione per vivere con intensità mai provata prima e raggiungere la vera pienezza. «L’intensità dello slancio affettivo che manifestano certe persone quando si avvicina la morte è proporzionale alla sensazione d’urgenza che provano; chi sente la morte venire non ha più tempo da perdere, si impegna totalmente ed ha bisogno di una reciprocità» Marie de Hennezel.
Marie de Hennezel è psicologa e psicoanalista, lavora nell’unità di cure palliative nell’ospedale della città universitaria a Parigi. Pratica con i suoi pazienti una disciplina ancora poco nota, l’aptonomia, basata su un approccio tattile affettivo. Presiede inoltre l’associazione Bernard Dutant – Sida et Ressourcement e dirige seminari sul suo metodo di accompagnamento alla morte. Partecipa a conferenze e seminari per sensibilizzare il pubblico e gli operatori sanitari sul problema delle cure palliative e dell’assistenza ai malati terminali. Il suo libro La morte amica (Rizzoli 1996) è stato tradotto in sedici lingue.