Online un questionario rivolto agli insegnanti delle scuole di ogni ordine e grado per raccogliere dati su come è affrontato il tema del lutto dei bambini all’interno delle scuole italiane.
29 marzo 2021. Abbiamo intervistato lo psicologo e psicoterapeuta Raffaele Felaco, direttore di psicologinews.it e coordinatore di una ricerca relativa a come viene vissuto e affrontato il lutto dei bambini e più in generale degli studenti nella scuola italiana.
«Nel nostro paese, rispetto a quelli di cultura anglosassone, esiste un tabù intorno alla morte e ciò si riflette in particolar modo sui bambini, per un malinteso senso di protezione nei loro confronti» spiega il dott. Felaco che fa risalire la tendenza dell’allontanamento del pensiero della morte alla metà dell’800, con il consolidarsi della società industriale e il progressivo sradicamento degli individui e delle famiglie dai luoghi di origine.
La morte e i rituali della morte «che fino ad allora erano rimasti quasi uguali a quelli dell’antica Grecia» vengono rimossi dal vissuto quotidiano e dalla condivisione. «Con la società industriale le persone si sono spostate dai luoghi di origine e sono finite in luoghi anonimi vicino alle fabbriche. La nascita e la morte sono state allontanate dalla quotidianità. Si sono spostate spesso negli ospedali».
«L’idea della morte è stata allontanata dal pensiero moderno. Un tempo non si poteva parlare del sesso, oggi è la morte a essere diventata oscena» continua il dott. Felaco che fa notare come vi sia una censura nel linguaggio tanto che è sempre più frequente utilizzare la formula “non ci sono le parole” per relazionarsi con chi ha appena subito un lutto. Vige una forma di rimozione emotiva e verbale che si cela dietro il pudore di non voler rinnovare, in chi si trova in una fase di lutto, il pensiero della persona cara scomparsa. Si tratta invece di una rimozione che non viene incontro alle esigenze del dolente, che anzi troverebbe conforto nel poter esternare apertamente il proprio tragico dolore.
Il non volere (e probabilmente anche il non sapere) affrontare l’argomento della morte si manifesta molto spesso nei confronti dei più piccoli, di sovente estromessi dal rito del funerale e non adeguatamente accompagnati nel processo di elaborazione del lutto. Processo che inevitabilmente li tocca e che non può non riguardare anche la scuola, dove i bambini trascorrono buona parte del loro tempo e dove la mancanza di una corretta elaborazione della perdita può manifestarsi negativamente sia nell’apprendimento sia nell’interrelazione sociale.
Il considerare la scuola come luogo fondamentale dove confrontarsi sul tema del lutto è il presupposto della ricerca promossa dal dott. Felaco che, pur immaginando non siano state intraprese iniziative strutturate, ritiene necessario formulare osservazioni maggiormente oggettive sulla base degli elementi probanti che dovrebbero scaturire dal questionario.
Gli insegnanti possono compilare il questionario, anonimo e disponibile ancora per una decina di giorni, a questo link: https://forms.gle/EU8ShCZj4S3ezC828