Marco Cappato: “Lo è anche una grossa parte di elettorato Lega”
Il 73,4% degli italiani si dichiara favorevole all’eutanasia, con un forte aumento rispetto agli anni passati, quando solo il 55,2% (2015) e il 59,9% (2016) del campione esprimeva la medesima opinione: questo il dato che emerge dal “Rapporto Italia” EURISPES.
“Questo atteggiamento favorevole alla legalizzazione della eutanasia riguarda l’intera popolazione italiana – dichiara Marco Cappato, leader dell’Associazione Luca Coscioni –: lo dimostra anche la recente indagine dello Osservatorio sul Nord Est, curato da Demos per Il Gazzettino, secondo cui anche nelle zone del Paese in cui è più forte l’elettorato leghista il 62% degli intervistati si dichiara “moltissimo o molto d’accordo” con la legalizzazione della eutanasia se una persona ha una malattia incurabile e vive con gravi sofferenze fisiche”.
“Il dato – continua Cappato – arriva proprio nel momento in cui il Parlamento inizia l’esame della proposta di legge di iniziativa popolare da noi presentata nel settembre del 2013. Le 76mila firme di allora sono quasi raddoppiate. Ora son 130.000 i cittadini/elettori che chiedono una legge. Ora finalmente l’inizio dei lavori dopo oltre cinque anni di silenzio, malgrado le ripetute sollecitazioni del Presidente Napolitano, dell’Intergruppo Eutanasia costituito per nostra iniziativa, dei congiunti dei 1.000 malati che ogni anno sono costretti, per l’impossibilità di ricorrere alla “dolce morte”, a cercare nel suicidio la loro “uscita di sicurezza” da sofferenze fisiche e psichiche intollerabili. Il Parlamento, come chiesto con forza dalla Consulta, ha tempo fino il 24 settembre per colmare il vuoto di tutele incostituzionale”.
“Anche sul suicidio assistito – conclude Cappato – EURISPES registra “un notevole incremento di sensibilità”: i contrari, che erano il 70,1% nel 2016, sono scesi al 60,6%, anche a seguito della drammatica vicenda del DJ Fabo, che è all’origine dell’“ultimatum” (24 settembre 2019) dato dalla Corte Costituzionale al Parlamento per legiferare sul tema.
Per approfondire: www.associazionelucacoscioni.it