Il 2 novembre 2020 ha avuto ufficialmente avvio la prima rassegna di death education sul territorio di Treviso.
“Riflessi al tramonto. Sguardi e orizzonti oltre la vita” è nata dall’idea di due professionisti nel campo della salute mentale e in particolare del supporto all’elaborazione di lutti e perdite, la dott.ssa Marianna Martini, psicologa e formatrice che opera sul territorio di Treviso e Padova, e il dott. Lorenzo Bolzonello, psicologo e tanatologo.
Come è nata l’idea di questa iniziativa?
«Da tempo sono solita confrontarmi con il collega su tematiche come la morte, il processo dell’elaborazione del lutto e le perdite in genere, sulla ripercussione che questi eventi hanno sulla nostra psiche e sull’importanza di riflettere, dialogare e confrontarci, perché la morte è tassello fondamentale della vita e non è negandola che non ci toccherà» – spiega la dott.ssa Martini – «Così, seguendo le orme della rassegna “Il Rumore del Lutto”, prima rassegna di death education in Italia ideata a Parma nel 2007 dalla dott.ssa Maria Angela Gelati e Marco Pipitone, abbiamo deciso di offrire uno spazio alla cittadinanza per dialogare sulla morte e sul morire a partire da momenti e occasioni culturali».
Perché è importante parlare di death education?
«Per death education possiamo intendere lo studio della vita, inclusa la morte. Come già detto prima la morte, anche se tentiamo di negarla, dimenticarla e allontanarla fa parte della vita e per questo deve essere tenuta in considerazione. La comprensione delle morte come percorso di consapevolezza è fondamentale per tutte le età, fin dalla prima infanzia. Parlare di morte con i bambini non vuol dire assolutamente spingerli verso di essa, come erroneamente si crede, anzi permette loro di conoscerla, capirla e dare valore alla vita. Socialmente la morte è diventata un tabù, in particolare per gli adulti, ma nel mondo dell’onlife basta un click per raggiungere ogni tipo di informazione, anche quelle erronee e fuorvianti».
Un anno particolare questo…
«Sì, ovviamente non avevamo pensato a tutto questo, ma ci abbiamo creduto e crediamo nel nostro progetto per cui siamo andati avanti lo stesso, riprogrammando tutti gli appuntamenti in modalità online. Il primo evento è stato proposto proprio all’interno de “Il Rumore del Lutto”, in un asse Treviso-Parma che ci ha portato a riflettere proprio sulla pandemia e sui vissuti di questi mesi; abbiamo, poi, incontrato, autori di libri sul tema come Marina Sozzi, autrice di “Non sono il mio tumore”, e Maria Angela Gelati con il suo ultimo libro “Mi chiamo Happy”. L’ultimo appuntamento di quest’anno è stato sabato 12 dicembre in cui abbiamo avuto modo di dialogare con il dott. Luigi Colusso e il suo ultimo volume “Di fronte all’inatteso. Per una cultura del cordoglio anticipatorio”. Tutti gli incontri sono stati gratuiti e si possono ritrovare all’interno della pagina Facebook https://www.facebook.com/Riflessialtramonto/».
La rassegna continuerà online anche il prossimo anno?
«Certo, siamo solo all’inizio. Per quanto riguarda la modalità finché perdurerà questa situazione manterremo la modalità online anche perché devo dire che finora ha riscontrato un grande successo, non limitato soltanto al nostro territorio di origine. Siamo, però, fiduciosi di poter tornare ad incontrarci di persona, per un confronto più diretto e senza schermi».
Come possiamo rimanere aggiornati sulle vostre iniziative?
«Al momento potete seguirci sulla nostra pagina Facebook “Riflessi al tramonto – sguardi e orizzonti oltre la vita”. Stiamo lavorando anche a un sito internet e a una newsletter, nel frattempo potete manifestare il vostro interesse scrivendo all’email riflessialtramonto@gmail.com, sia per gli eventi sia per eventuali idee, iniziative e collaborazioni».