Apprezzato da molti e guardato con sospetto da altri, il diamante della memoria, arrivato in Italia grazie alla società svizzera Algordanza, suscita sempre molta curiosità.
Ma al di là delle convinzioni personali, sicuramente è interessante capire come è possibile ottenere una pietra preziosa dalle ceneri di cremazione.
Per saperne di più abbiamo chiesto ad Algordanza alcune informazioni su come avviene la trasformazione.
Il procedimento di produzione di diamanti industriali e diamanti dalle ceneri di cremazione è la stessa?
No, la produzione di diamanti dal carbonio delle ceneri è estremamente più complessa della fabbricazione dei diamanti industriali. Per rendere possibile la produzione di diamanti esclusivamente dalle ceneri di cremazione – senza inclusione di sostanze estranee – è stato necessario sviluppare e brevettare un metodo speciale con la collaborazione di studiosi esperti nella sintesi dei diamanti. I macchinari utilizzati da Algordanza sono stati progettati espressamente a questo scopo e l’intero processo è garantito dalla certificazione DIN EN ISO 9001.
Come è possibile che un prodotto naturale come il diamante possa essere riprodotto in laboratorio?
In natura i diamanti si sviluppano in un ambiente nel quale la formazione dei cristalli è possibile grazie a pressioni e temperature molto elevate. Da circa cinquant’anni si possono produrre diamanti anche in laboratorio attraverso l’estrazione del carbonio che è l’elemento essenziale da cui si sviluppa il diamante anche in natura. Tutti i diamanti, infatti, sono formati da un reticolo cristallino tridimensionale costituito da atomi di carbonio.
Dunque il diamante viene creato dal carbonio presente nelle ceneri?
Sì, viene creato dal carbonio presente nel corpo umano che permane anche nelle ceneri di cremazione. Il carbonio viene trasformato in grafite attraverso un forte riscaldamento e pressioni elevate e poi si procede a un nuovo trattamento in un ambiente di 2700 gradi fahrenheit e 395 mila kg di pressione per tre centimetri quadrati.
Dopo questo trattamento il diamante è pronto?
No, non ancora, mancano alcuni passaggi. Dopo la trasformazione della cenere in grafite si dà avvio al processo di crescita in cui viene aggiunto un cristallo di diamante che successivamente verrà eliminato. Questa operazione aiuta la formazione di nuovi cristalli e dunque la crescita del diamante. Appena lo sviluppo è terminato il diamante grezzo viene estratto dalla macchina e il cristallo aggiunto viene eliminato.
Una volta ottenuto il diamante grezzo Algordanza si occupa anche della rifinitura?
Sì, Algordanza dispone di personale altamente qualificato che si occuperà di tagliare e pulire il diamante, anche se c’è la possibilità di richiedere il diamante grezzo.
Come si può essere sicuri che il diamante contenga solo le ceneri del proprio caro?
Non appena ricevute, le ceneri sono contrassegnate con un numero progressivo, catalogate e riposte con cura. Non è possibile alcun mescolamento di ceneri diverse e a ulteriore sicurezza vengono effettuate delle analisi chimiche utili sia per i successivi trattamenti chimici e fisici sia per documentare l’origine del Diamante della Memoria.
Il diamante che si ottiene è certificato?
Viene eseguito un rigoroso controllo della qualità ed emesso un certificato di autenticità del diamante confermando il legame tra diamante e ceneri.
Ringraziamo Algordanza Italia per le informazioni che ci fanno capire meglio il processo di produzione del diamante della memoria e la filosofia che c’è dietro questa nuova forma di sepoltura capace di mantenere un legame eterno con le persone della nostra vita. Per saperne di più vi invitiamo a visitare il sito ufficiale della società.