Fin dalla preistoria, la morte di una persona è stata onorata da una cerimonia funebre, allo scopo sia di omaggiare la memoria del defunto ma anche perché davanti all’evento luttuoso, esprimere pubblicamente il proprio senso di dolore e di perdita condividendolo con gli altri viene generalmente considerato il primo e necessario passo verso la ripresa della vita.
Per questo motivo le varie religioni del mondo hanno creato un rituale a rappresentazione del lutto, ecco perché la maggior parte dei riti funebri sono spesso legati ad una religione.
Ma cosa accade se il defunto e la sua famiglia non crede in Dio?
Per costoro e per i loro parenti, il bisogno di una cerimonia funebre resta invariato nonostante non siano credenti e dunque molto spesso capita che a causa della mancanza di un testamento o perché nel momento del lutto il rito che abitualmente viene celebrato per la maggior parte delle persone sembra essere la scelta più semplice, per quanto il celebrare una inappropriata funzione religiosa in memoria di una persona che palesemente non aveva alcun credo religioso, può essere causa non solo di disagio ma addirittura di ulteriore angoscia e dolore per quanti vi assistono.
Ma un’alternativa al funerale religioso c’è ed la funzione laica.
Qui di seguito, grazie al sito www.ritolaico.com, un utile portale che raccoglie tutte le informazioni su tutti i riti laici dunque anche su matrimoni, unioni e nascite, ci sono una serie di risposte ai dubbi relativi al funerale laico.
Cos’è un funerale laico?
Un funerale laico è il commiato ad una persona cara, senza riferimento alle religioni. Durante un funerale laico, si celebrano la vita e gli affetti del dipartito attraverso un breve racconto della sua vita, accompagnato da musica e da letture. Non si usano le preghiere, né letture religiose.
Se non si è religiosi, perché serve un funerale?
I funerali sono antichi quanto la storia dell’umanità. Il funerale è un momento sociale in cui parenti, amici e conoscenti possono esprimere e condividere con gli altri il proprio cordoglio per la morte di una persona cara.
Lo sappiamo tutti: il funerale non serve al defunto, ma a chi resta; e l’esperienza insegna che un funerale può essere di grande aiuto nell’elaborazione del proprio lutto. Spesso si trova sostegno e persino serenità nell’espressione sociale del cordoglio davanti al fatto assoluto della morte.
Dove si tiene un funerale laico?
Poiché non ci vogliono permessi particolari o requisiti speciali, si può celebrare ovunque. La legge prevede l’obbligo di istituire sale comunali (chiamate ‘Sale del Commiato’) per la celebrazione dei funerali, e molti comuni ne sono provviste. Laddove non fosse così, altre opzioni sono la casa, nella sala consiliare del comune, in albergo o anche, in alcuni casi, in qualche chiesa se c’è un parroco sensibile ai diritti dei non-cattolici.
Chi lo celebra?
Esistono celebranti che hanno seguito uno speciale training, ma un funerale laico può essere condotto da un amico o da un parente, se costoro se la sentono. Il volume ‘Funerali senza dio’ presenta istruzioni dettagliate per organizzare e celebrare un funerale per sé o per un’altra persona.
Come si fa a preparare un funerale laico?
Non ci sono regole da seguire né formule da rispettare, basta avere la sensibilità di raccontare la vita e la bellezza della persona cara e rispettare le sue volontà.
Nel caso si senta la necessità di una guida dalla quale prendere spunto per celebrare un funerale laico, dal sito www.ritolaico.it è possibile scaricare il libro ‘Funerali senza dio’ che spiega passo passo quello che si deve fare per garantire la buona riuscita della cerimonia.