L’assistenza a un malato terminale quali sono i problemi, le paure e le difficoltà da affrontare insieme a chi sta è stato colpito da una malattia.
Purtroppo quando si parla di malattia terminale essa diventa inevitabilmente la protagonista, non solo della vita del malato, ma anche di tutti coloro che gli stanno vicino e nel primo periodo dalla comparsa del male ognuno elabora difese per proteggersi degli inevitabili eventi.
Come insegna la dottoressa Kubler Ross, scoprire di essere malati porta la persona verso un percorso a fasi che va dalla negazione fino all’accettazione passando per rabbia e negoziazione. Un viaggio duro che coinvolge tutta la famiglia che si trova a fronteggiare una situazione fisicamente ed emotivamente debilitante.
Durante la malattia, il paziente può manifestare insofferenza verso chi lo aiuta. Nella maggior parte dei casi, questo comportamento esprime un senso di frustrazione profonda: il paziente continua a chiedersi “ma perché tutto questo è capitato proprio a me?” , senza trovare risposta. La sua collera è indirizzata soprattutto verso quella o quelle persone che si occupano di lui, ma spesso il malato non si rende conto di comportarsi in un modo così inusuale ed aggressivo. Bisogna comprendere il suo stato d’animo, e cercare di parlarne e soprattutto ascoltare.
Ascoltare il proprio familiare malato può sembrare un’impresa facile, ma in realtà è molto complessa perché si cercherà, per quanto impossibile, di aggiustare le cose e l’inattuabilità di ogni buon proposito sarà solo un ulteriore frustrazione per sé e per il malato. Dunque l’aiuto che gli psicologi suggeriscono è di ascoltare. Lasciate che il vostro caro esprima i suoi sentimenti, anche se quello che sente è scomodo, duro e per voi inaspettato. Consentitegli di avere l’opportunità del conforto della condivisione. Non giudicatelo, non interrompetelo, e ascoltate con gli occhi ed il corpo, non solo con le orecchie.
Dimostrate il vostro amore con le parole. Anche se siete convinti che le vostre azioni esprimano meglio di ogni altra definizione l’amore che provate e, per quanto retorico vi possa sembrare, affermare “ti amo” o “ti voglio bene” in questi casi è più necessario che mai.
E’ essenziale anche saper rispettare il bisogno di solitudine del malato, imparare a capire quando vi chiede di rimanere da solo perché si sta preoccupando per voi e quando invece realmente ha bisogno di riflettere da solo. Inoltre, cercate di fare attenzione alle visite dei parenti e degli amici e limitate il tempo se avete l’impressione che il vostro caro si senta costretto ad intrattenere l’ospite.
Naturalmente la vostra presenza sarà decisamente insostituibile per far fronte alle incombenze quotidiane per cui sarà necessario occuparsi di tutto ciò che concerne l’andamento della casa e la gestione della burocrazia.
Aiutatelo e farsi aiutare, magari da un gruppo di sostegno. Parlare del proprio male con qualcuno che si trova di fronte alle stesse sfide può essere di conforto a chi sta affrontando questa battaglia, per tanto impegnatevi a cercate un sostegno specializzato al di fuori della famiglia che possa in qualche modo aiutare il malato ad arrivare all’accettazione, fase a cui si accede molto raramente ma che se conquistata instrada verso il proprio destino con serenità d’animo superando la rabbia e la depressione.
Assistere un malato è davvero faticoso. Per questo è fondamentale essere sempre in buona forma e avere a disposizione del tempo per recuperare le energie. E’ importante concedersi un buon sonno, per quanto in alcuni casi sia molto complicato e bisogna ricordare – anche nell’impegno più gravoso – di essere vulnerabili, come tutti gli individui, quindi di fronte ad un cedimento necessità si deve chiedere aiuto, non solo per il malato, ma anche per se stessi.