Probabilmente, uno dei tormenti più grandi che ci possiamo auto-imporre è rinunciare al presente per costruire un futuro o per difenderci da esso. Ecco perché molte persone arrivano sul punto di morte e si trovano davanti un muro di rimpianti.
Qui di seguito abbiamo riportato un elenco di pentimenti raccolti da persone in fin di vita. L’elenco , molto breve e per forza di cose abbastanza scontato, è stato redatto e scritto da, Bronnie Ware, un’infermiera che per anni ha lavorato un centro di cure paliative.
La collezione di racconti ha evidenziato come le persone arrivino a prendere consapevolezza della propria esistenza solo poco prima dell’eterna partenza, raggiungendo un livello di crescita mai sperimentato durante tutta la vita, grazie ai vari stadi che si alternano tra la scoperta della malattia e la fine.
Quando l’infermiera chiedeva loro quali fossero i loro rimpianti o cosa avrebbero voluto essere o fare. Le risposte più frequenti erano:
“Avrei dovuto vivere ponendo più attenzione alle mie necessità anziché posporle a quelle altrui”. Questo era il rammarico più ricorrente. Quando una persona si rende conto che la sua esistenza sta per arrivare alla fine, vede il passato con chiarezza e si rende conto che avrebbe potuto fare di più.
“Mi sarebbe piaciuto lavorare di meno”. Quest’affermazione era più frequente soprattutto tra gli uomini che credevano di aver trascurato la famiglia e le amicizie per lavorare, convinti che il benessere economico fosse imprescindibile.
“Se solo avessi avuto il coraggio di esprimere i miei sentimenti”. A volte restiamo con la brutta sensazione di non aver potuto dire ciò che sentivamo. Molte persone reprimono questa sensazione per vivere in pace con gli altri oppure per timidezza.
“Mi sarebbe piaciuto restare in contatto con i miei amici”. La vita ci porta molto spesso lontano dagli amici più cari e avolte non ce ne rendiamo neanche conto a causa della vita frenetica che conduciamo. Poi all’improvviso ci troviamo in una situazione che mai avremmo desiderato e neanche immaginato ed ecco il rimpianto dell’amicizia non più coltivata.
“Avrei voluto essere più felice” Questo è un rimpianto molto comune seppure decisamente generico . E’ un rammarico legato alla consapevolezza appena acquisita, infatti molti non si rendono conto fino alla fine che la felicità è una scelta. Rimangono bloccati in vecchi schemi e abitudini. Il “quieto vivere” e la paura di cambiare portano a vivere un’esistenza monotona e senza sentimenti.
Le testimonianze raccolte dell’infermiera in realtà non sono confessioni inaspettate, purtroppo anche nel quotidianità della nostra vita, in perfetta salute, molto spesso si ha già la percezione delle errate priorità che però non vengono ascoltate. Peccato doverle riconoscerle troppo tardi.