«Non solo Dio non esiste. Ma provate a cercare una sala del commiato quando bisogna celebrare un funerale laico». Parafrasando una celebre frase di Woody Allen, i membri del coordinamento nazionale dell’UAAR Maria Pacini e Loris Tissino ci hanno raccontato come in Italia, ancora oggi, organizzare una cerimonia funebre fuori dalle mura di una chiesa possa rivelarsi un’impresa ardua. Perché, se è vero che in questo Paese ci sono circa 10 milioni di persone che si dichiarano non credenti, in molte città mancano ancora sale del commiato per celebrare le loro esequie.

«Il funerale – spiega la responsabile delle cerimonie laiche Maria Pacini – solitamente si svolge entro cinque giorni dalla morte di una persona e trovare un luogo dove poterle dare l’estremo saluto, se nel comune di residenza non esistono apposite sale, può diventare un problema». Gli attivisti dell’UAAR sono a conoscenza di diversi episodi in cui i parenti del defunto hanno dovuto ripiegare su una cerimonia in chiesa. «Mi ricordo – aggiunge Pacini – la storia di un musicista i cui cari, non essendoci la disponibilità di una sala del commiato, avrebbero desiderato celebrare il funerale all’interno di un teatro. Gli operatori comunali, in quel caso, avevano riscontrato comprensibili difficoltà a incasellare la richiesta dal punto di vista legislativo e burocratico». Eppure, ognuno dovrebbe avere diritto a un commiato che rispecchi i principi, i valori e le idee di chi non c’è più. Lo dispone anche la legge italiana, ma purtroppo la norma che prevede che in tutti i cimiteri vi siano aree destinate ai funerali acattolici rimane spesso inapplicata.

Per questo motivo, l’UAAR ha recentemente lanciato nel proprio sito una pagina dedicata alla mappatura delle sale del commiato in Italia, sia pubbliche che private. «Lo abbiamo fatto, un po’ provocatoriamente, il 1 aprile – dice Loris Tissino –  ma l’argomento è serio: il nostro obiettivo è stimolare le amministrazioni ad occuparsi della questione. Abbiamo segnato in blu le sale del commiato pubbliche e in rosso quelle private, che per lo più vengono messe a disposizione da imprese di pompe funebri. Ingrandendo la mappa, si può notare che le sale del commiato pubbliche non sono poi così presenti sul territorio: ad esempio Roma, con un milione e mezzo di abitanti, ne ha soltanto una, la Sala del Tempietto Egizio del Verano, con tempi di servizio che spesso non permettono una celebrazione adeguata».

Gli attivisti UAAR ci tengono a sottolineare che la mappa non è esaustiva, ma è stata lanciata con l’idea di raccogliere nuovi dati per perfezionare le informazioni finora raccolte. Per questo, tutti i cittadini sono invitati a mettersi in contatto con l’associazione per indicare le sale del commiato non ancora mappate.

LINK ALLA MAPPA: https://www.cerimonieuniche.it/sale-del-commiato-in-italia/

Per approfondire: www.cerimonieuniche.it


Sponsor luttoememoria.it

banner_algordanza_206x120